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La parodontologia si occupa del trattamento della parodontite, una malattia della bocca caratterizzata da un’infezione cronica degenerativa. Questa patologia distrugge il parodonto: quella parte costituita dal legamento parodontale, dalla gengiva e dall’osso alveolare. Il primo sintomo che allarma il paziente consiste nell’aumento della mobilità dentale e, se non trattata adeguatamente, la malattia progredisce lentamente fino alla caduta degli stessi.
I dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) testimoniano come, in Italia, questa patologia si presenti nel 60% degli individui sopra i 35 anni. Questa incidenza raggiunge l’80% nei soggetti con più di 55 anni.

Come evolve la parodontite

La placca batterica è un aggregato di batteri normalmente presenti nella bocca. Questa struttura organizzata (biofilm) è in grado di rendere i batteri altamente resistenti alle difese immunitarie e ai farmaci. Dopo qualche giorno dalla sua formazione, la deposizione di sali di calcio e di fosfati la trasforma in tartaro.

La placca batterica è la principale responsabile delle più frequenti malattie dei denti e dei tessuti di supporto degli stessi: carie e malattie parodontali.

La malattia trattata dalla parodontologia determina un’infiammazione delle gengive (gengivite), poi un’erosione dei tessuti di supporto dei denti e dell’osso (parodontite).

Parodontite: sintomi e rimedi

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I sintomi più comuni della parodontite sono l’arrossamento e il sanguinamento delle gengive, l’alitosi e la sensazione di una maggiore mobilità dei denti.

Sono numerosi i fattori che concorrono all’insorgere della malattia. Tra i principali vi sono una familiarità genetica (soprattutto nelle forme più gravi), la presenza di alcune malattie sistemiche come il diabete e, molto frequente, il fumo.

L’unico rimedio efficace contro la placca è la rimozione meccanica del biofilm attraverso un corretto utilizzo dello spazzolino da denti e, tra un dente e l’altro, del filo o dello spazzolino interdentale. I dentifrici fluorati rappresentano un utile ausilio contro la carie e, più limitatamente, contro la malattia parodontale.

Pochi sanno che la parodontite influenza sia il controllo che la progressione del diabete di tipo 2 e può concorrere anche al suo sviluppo. La parodontite cronica grave è collegata all’innalzamento dei livelli glicemici nelle persone affette da diabete. Questa condizione è però in grado di peggiorare il controllo della glicemia anche in persone non diabetiche.

La parodontite può infine concorrere anche al rischio di sviluppare il primo evento cardiovascolare (come un’ischemia miocardica o ictus), indipendentemente dalla presenza di altri fattori di rischio. La parodontologia punta molto sulla prevenzione e sul trattamento precoce della parodontite, elementi che giocano un ruolo molto importante anche nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.

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